Alla Conferenza internazionale di SZE (Associazione Slovena dell’Energia) 2019, il 1 ° aprile, sono stati illustrati i risultati del progetto CE-HEAT che mira ad accelerare il recupero del calore residuo nelle Regioni dell’UE.

All’interno del progetto europeo CE HEAT è stata sviluppata una serie di strumenti pratici per migliorare la governance e l’utilizzo del calore di scarto. gli strumenti, precedentemente testati attraverso progetti pilota in diversi contesti politici e industriali, sono stati presentati in maniera approfondita durante la conferenza internazionale “Sustainable and Clean Energy Supply for Heating and Cooling”.

All’evento, organizzato dall’Associazione Slovena dell’energia il dal 31 marzo e il 2° aprile, hanno partecipato numerosi ospiti internazionali provenienti da 8 diversi paesi dell’Unione Europea.

Lunedì 1 aprile, si è tenuta la sessione »Accelerating excess heat utilization in Central Europe« a cura della partnership del progetto. Ad aprire la conferenza, l’ing. Anna Sappa, dall’Agenzia Per l’Energia del Friuli Venezia Giulia, ha presentato il catasto energetico basato su tecnologia GIS, che è stato implementato nelle diverse Regioni Europee coinvolte nel progetto CE-HEAT. Il catasto indica il potenziale del calore di scarto presente sul territorio e permette di individuare le aree più interessanti per investimenti energetici strategici. I dati inclusi nel catasto possono poi essere usati nel Decision Support System, un software, sviluppato all’interno del progetto ed in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine, che permette un pre-studio di fattibilità per progetti di recupero del calore di scarto dove le tecnologie disponibili possono essere confrontate sulla base di parametri ambientali e finanziari. È stato infine presentato l’utilizzo degli strumenti nel contesto di un un progetto pilota per il recupero del calore di scarto da un impianto a biogas come fonte energetica per la produzione di malto.

Successivamente è intervenuto Samo Fekonja di DEM – Dravske Elektrarane Maribor, il maggior produttore Sloveno di energia pulita, che ha presentato l’implementazione del catasto in Slovenia ed ha analizzato le sfide di accessibilità dei dati nonché il bisogno di migliorarne la raccolta a livello regionale e nazionale. È stato poi illustrato l’utilizzo del Waste Heat Energy Calculator, uno strumento indirizzato a investitori in cerca di opportunità di business. Il calcolatore consente infatti una preliminare valutazione economica, e quindi di definire la redditività, di un dato progetto di recupero del calore di scarto tramite l’inserimento di parametri economici chiave. In seguito sono stati discussi i dettagli del caso della centrale idroelettrica Fala, che utilizza il calore di scarto per riscaldare un museo locale.

A seguire, Anton Wetzel dalla Thuringian Energy and Cleantech Agency, ha presentato l’integrazione del piano d’azione per il recupero del calore di scarto e il catasto della Turingia nella strategia regionale per l’energia, sottolineando gli effetti positivi che questa integrazione ha avuto sul meccanismo di sostegno finanziario per studi di fattibilità in determinati settori industriali. Sono stati poi presentati diversi progetti pilota della Turingia, includendo studi di fattibilità, sfide e complessità nell’accelerazione dell’utilizzo del calore di scarto nelle industrie del tessile, del legno e dell’acciaio.

Sono infine state ospitate due presentazioni su modelli e tecnologie del recupero del calore di scarto grazie all’intervento di esperti della Facoltà di Ingegneria Meccanica e della Facoltà di Chimica e Ingegneria Chimica dell’Università di Maribor.

Più informazione sulla conferenza sul sito https://www.sze.si/en

Alcune foto dell’evento: